Riordinare con il sorriso. Si può?

Dott.ssa Erica Sardo, Pedagogista con pluriennale esperienza nella scuola dell'infanzia e in materia di disabilità.

Immaginiamo una domenica pomeriggio ideale, dove i bambini giocano e s’intrattengono con puzzle o giochi in scatola e alla fine tutto ritorna esattamente al suo posto.

Questo, spesso, non succede. Molte volte i genitori ripetono ai bambini di riordinare e i piccoli sembrano non sentire le parole di mamma e papà. A quel punto subentra frustrazione, sconforto e senso di inadeguatezza.

Cara mamma e caro papà, non disperate! Nessuno ha la bacchetta magica. Riuscire a riordinare con serenità dopo un momento di gioco può succedere. Per arrivare a questo, però, ci sono alcune cose che dovete sapere…Vediamole insieme!

AMBIENTE

Nell’ambiente vanno pensati i giochi da lasciare a disposizione in base agli interessi del bambino. Se si hanno troppi elementi, il rischio è di vedere il bambino passare da un gioco all’altro senza un fine preciso ma solo perché attirato da qualcosa. Questo non lo aiuta nella concentrazione né nel gioco autonomo e nel riordino.

Invece, il gioco che costruisce abilità e ha uno scopo, porta soddisfazione e voglia di intraprendere quel percorso per acquisire meglio l’abilità che si sta esercitando, svilupparla e perfezionarla. Con la gratificazione provata, si arriva alla fine ad essere più invogliati anche a riordinare.

SELEZIONE, poco è meglio

Insieme ai bambini fate una selezione dei giocattoli che non usate più, o perché inadatti all’età o perché rovinati ecc... I giocattoli che decidete di tenere potete disporli su delle mensole o scaffali aperti, facilmente raggiungibili, mentre, quelli che per ora non usate, li potete riporre in un armadio da dove poi attingerete per la rotazione dei giochi.

TUTTO A VISTA O QUASI

Le ceste e i contenitori grandi non sono adatti anche se divisi per categoria. Infatti, con le ceste i bambini devono svuotare tutto per terra creando confusione. In questo modo il bambino potrebbe andare in frustrazione e perdere l’interesse al riordino. Meglio ceste piccole con poche cose e giochi principali raggiungibili e a vista.  Ricordiamoci che anche l’ambiente è educante e predispone facilmente all’autonomia del bambino nel gestire le cose. 

ROTAZIONE

Ad un certo punto vedrete che il bambino è stufo di utilizzare i giochi che ha a disposizione. È arrivato il momento di ruotarli. Per fare la rotazione bisogna osservare bene i bambini. In base al loro punto di interesse o su loro richiesta, si provvede a togliere un gioco sullo scaffale per disporne un altro che era stato posizionato in un armadio lontano dalla vista.

TUTTO IN ORDINE

I bambini imparano quello che vivono. Se prepariamo l'ambiente e lo strutturiamo per permettere al bambino di gestire meglio e con autonomia le sue cose, lui avrà la possibilità di mantenere l'ordine e di praticarlo con piacere.

SE SI RIFIUTA?

Ricordate al bambino la regola. Se però lo vedete svogliato e non interessato proponetegli di aiutarlo. La sensazione di ansia nel vedere troppe cose potrebbe portare il bambino a non essere in grado di organizzare mentalmente il pensiero di azione corretto; quindi, subentra solo il rifiuto.

In questo caso, proponete voi come iniziare il riordino, rassicurandolo e spiegando, passo dopo passo, la cosa migliore da fare. Se voi obbligate il bambino a riordinare, potrebbe farlo controvoglia e male. Si concluderebbe solo con l’esecuzione di un ordine.

Se invece lo accompagnate, la volta successiva si ricorderà e magari vi chiederà aiuto. Pian piano, facendolo giorno dopo giorno, diventerà naturale farlo.

Ci sono giorni che proprio non ne vuole sapere. Non ne ha voglia. Urlare addosso oppure obbligare a svolgere l’azione porterebbe solo frustrazione. Invece, provate a esplicitare la vostra emozione negativa e di dispiacere.

“La mamma è triste perché ci sono tanti giochi a terra e si possono rompere o perdere”

“Vuoi che lo facciamo insieme? Ti aiuto?”

“Mi dispiace che non mi aiuti a riordinare, ora la mamma dovrà mettere a posto e avrà meno tempo per leggere la storia”

Questi sono solo alcuni esempi di frasi da utilizzare nel momento del rifiuto. Molto importante è far sentire i bambini partecipi delle vostre emozioni con semplicità. Solo in questo modo, pian piano, impareranno comportamenti che a lungo termine daranno grandi frutti. Empatia, solidarietà, cooperazione.

Ora, tutti a giocare! Poi, riordiniamo con il sorriso!