PEI, PDP, DSA: cosa significano queste sigle?! Vediamo insieme di cosa si tratta.

Ada d’Alessandro - Docente e Formatrice

In questi giorni, il mondo della scuola attende la pubblicazione di un nuovo decreto relativo all’adozione del Piano Educativo Individualizzato, alle linee guida e alle misure di sostegno per alunni con disabilità.

Il documento completerà le azioni intraprese dal MIUR verso gli alunni più fragili come l’inserimento, nella Legge di bilancio 2021, di 1,2 miliardi per un piano pluriennale di assunzioni sul sostegno, ma vediamo insieme quali novità ci attendono.

Con il D.lgs. n. 66/2017 (e le successive modifiche integrative e correttive del D.lgs. n. 96/2019) era stato introdotto nella scuola un PEI bio-psico-sociale ossia lo strumento di progettazione formativa attraverso il quale la scuola promuove lo sviluppo degli obiettivi educativi e didattici degli alunni con disabilità certificata. Il documento è stato un’importante conquista formativa perché ha sostituito un approccio che indagava gli aspetti funzionali dell’alunno diversamente abile solo in base alla patologia, con quello legato alla persona nella sua interezza (salute, partecipazione sociale e interazione con il contesto di vita).

Il nuovo Piano Educativo Individualizzato previsto dai documenti ministeriali pubblicati in bozza, sarà un modello valido per tutte le scuole del territorio nazionale e verrà compilato dal Gruppo di Lavoro Operativo (GLO).  

Il GLO che è presieduto dal dirigente scolastico, sarà costituito dai docenti contitolari (o del consiglio di classe), dall’insegnante specializzato per il sostegno didattico e vedrà la partecipazione sia dei genitori dell’alunno con disabilità sia dell’Unità di Valutazione Multidisciplinare (UMV) dell'ASL.

La bozza legislativa prevede inoltre la presenza di figure professionali esterne, ossia l’assistente all’autonomia e alla comunicazione (o il rappresentante del GIT territoriale), mentre per quelle interne si fa riferimento allo psicopedagogista (o ai docenti referenti per le attività di inclusione). Vi è inoltre la possibilità che il dirigente scolastico possa autorizzare, qualora richiesto, la partecipazione di un esperto indicato dalla famiglia.

La bozza del documento apre dunque la scuola al mondo degli esperti esterni ma soprattutto aumenta il coinvolgimento dei genitori poiché ad essi è affidata la redazione del “quadro informativo” relativo all’alunno con disabilità e alla sua situazione familiare. Il documento, elaborato e approvato dal GLO, avrà durata annuale e sarà redatto a partire dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado. Per quest’ultima è inoltre previsto uno spazio dedicato alla descrizione di sé da parte dello studente attraverso interviste o colloqui. Sarà presente, inoltre, una sezione che rapporterà con chiarezza le competenze di base e i livelli raggiunti agli obiettivi specifici del PEI.

Altro argomento di cui sentiamo parlare frequentemente sono i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Si tratta della dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia (Legge 8 ottobre 2010, n. 170 https://www.miur.gov.it/dsa).  Questi dipendono dai meccanismi di funzionamento delle reti neuronali e non sono causati da deficit intellettivi o sensoriali, per questo motivo se scoperti in tempo possono essere recuperati attraverso metodologie didattiche mirate.

Per gli alunni con DSA il consiglio di classe redige un PDP (Piano Didattico Personalizzato), ossia un documento di programmazione, articolato per discipline coinvolte, con il quale la scuola definisce gli interventi che intende mettere in atto. Esso contiene, oltre ai dati anagrafici dell’alunno e alla tipologia del disturbo, attività didattiche individualizzate e personalizzate, strumenti compensativi, misure dispensative, forme di verifica e valutazione personalizzate.

Gli strumenti compensativi sono ausili didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano l’apprendimento, come ad esempio: la sintesi vocale (con cui si trasforma un compito di lettura in uno di ascolto), il registratore, programmi di video scrittura con correttore ortografico, calcolatrice, tabelle, formulari, mappe concettuali etc.

Le misure dispensative sono invece interventi che consentono allo studente di non svolgere alcune prestazioni che risulterebbero particolarmente difficoltose. Per superare questa problematica si possono però adottare interrogazioni programmate e prove legate ad un contenuto disciplinare significativo con tempi distesi o testi ridotti.

Secondo gli studi condotti non sembra opportuno anticipare la diagnosi di dislessia e disortografia prima della seconda classe della primaria mentre, per la discalculia, della terza classe della primaria (https://sostegnobes.com/raccomandazioni-dsa).

In molti casi al disturbo specifico di apprendimento si accompagna una scarsa capacità di attenzione, di ascolto e di autostima, per questo motivo il gioco diviene per i bambini uno strumento di apprendimento intuitivo e utile per allenare la capacità di concentrazione, esercitare una motricità fine (ovvero il controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita), imparare a gestire la risposta a stimoli visivi o verbali, saper pianificare le proprie azioni e fronteggiare situazioni impreviste.

Siete quindi pronti ad aprire i giochi in scatola e divertirvi con i vostri bambini?

Giocare insieme è infatti un’occasione fantastica di crescita, il modo più efficace e divertente per aiutarli ad allenare quelle capacità che saranno fondamentali nella loro vita da adulti.

 

Buon divertimento!