Educare alla sostenibilità: come creare un futuro migliore per i nostri bambini.

Ada d’Alessandro - Docente e Formatrice

Con il nuovo anno scolastico verranno avviate importanti scelte didattiche, e fra esse anche il nuovo insegnamento di “educazione civica”, che assume valore di disciplina autonoma con voto, da svolgere per almeno 33 ore l’anno in tutti gli ordini di scuola.

L’educazione civica avrà carattere interdisciplinare (sarà cioè legata alle varie materie di studio) e si poggerà su tre “pilastri”: Cittadinanza e costituzione, Educazione alla sostenibilità e Cittadinanza digitale https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/ALL.+Linee_guida_educazione_civica_dopoCSPI.pdf/8ed02589-e25e-1aed-1afb-291ce7cd119e?t=1592916355306

In questo breve approfondimento parleremo di educazione alla sostenibilità, un concetto nuovo, spesso confuso con l’educazione ambientale, mentre con “sostenibilità” si intende il ripensare le relazioni uomo/ambiente e uomo/uomo in un’ottica trasformativa delle modalità di pensiero e di azione.

La nuova materia e i vari ambiti di applicazione saranno diffusi anche attraverso la pubblicazione di “Linee guida sull’Educazione alla cittadinanza sostenibile” messa a disposizione delle scuole che vorranno utilizzarla https://www.tecnicadellascuola.it/educazione-alla-cittadinanza-la-proposta-di-fioramonti

Nell’opera la tematica viene trattata scegliendo un approccio interdisciplinare per tutti gli ordini di scuola e una modalità che aumenta di complessità man mano che il bambino cresce (curricolo verticale). In queste sono chiaramente indicate azioni pratiche che gli studenti possono sviluppare in collaborazione, al fine di promuovere la consapevolezza sul cambiamento climatico e l’impatto sulla società.

Tutta la materia è infatti incentrata su L’Agenda 2030 dell’ONU, documento che fissa i 17 obiettivi da perseguire entro il 2030 a salvaguardia della convivenza e dello sviluppo sostenibile http://www.raiscuola.rai.it/lezione/agenda-2030-obiettivi-di-sviluppo-sostenibile/24927/default.aspx#2.

L’educazione alla sostenibilità e, più in generale, il nuovo insegnamento di educazione civica hanno inoltre il pregio di “porre l’uomo, lo studente, al centro della sfera di analisi e di intervento”. La leva dell’educazione è dunque la partecipazione attiva del cittadino che passa attraverso una responsabilizzazione delle azioni che si compiono. Spesso infatti sottovalutiamo, anche in ambito di educazione alla sostenibilità, quale sia il nostro impatto sull’ambiente (impronta ecologica) e che cambiare il nostro approccio significhi fare la differenza.

Pensiamo alle scelte più comuni legate al quotidiano, come ad esempio il materiale scolastico dei nostri bambini: possiamo infatti decidere di acquistare da aziende che producono con prodotti riciclati zaini, astucci, quaderni, matite create dallo scarto di lavorazioni in grafite ed evidenziatori in lignite (materiale particolarmente ecologico). Anche sostituire l’uso quotidiano di bottigliette di plastica con una borraccia ed usare porta merende/porta pranzo lavabili e riutilizzabili può essere d’aiuto.

Quando acquistiamo dei giochi per i nostri figli, poniamo attenzione alla loro sicurezza, controlliamo che siano certificati e utilizzino materiali naturali poiché in questo modo è ugualmente possibile ridurre l’uso della plastica che, come sappiamo, è causa di danni per l’ambiente.

“Premiamo” con i nostri acquisti aziende che attuano scelte virtuose poiché il risparmio economico legato a giocattoli che non rispondono a norme di ecosostenibilità e sicurezza è una scelta che “pagano” solo i nostri bambini.

Recarsi a piedi o in bicicletta a scuola o al lavoro è inoltre un’altra abitudine adottata in molti paesi attenti alla sostenibilità ambientale, l’aumento di questa consuetudine sicuramente influenzerebbe scelte legate alla viabilità con un maggior numero di piste ciclabili e percorsi pedonali.

Sono questi piccoli gesti quotidiani, comuni a moltissime persone, che hanno un enorme impatto. Gli effetti positivi li abbiamo visti: come dimenticare, durante la pandemia, le immagini relative alla riduzione dell’inquinamento nelle nostre città  

improvvisamente “invase” da animali liberi?

Facciamo leva su quel bellissimo ricordo per rifiutare di tornare a stili di vita frenetici, consumistici, dannosi: https://www.ilmessaggero.it/video/animali/con_le_citta_vuote_causa_emergenza_coronavirus_animali_prendono_possesso_delle_strade-5144656.html

Domandiamoci se siamo ancora disposti ad ignorare gli effetti delle nostre scelte quotidiane sul futuro dei nostri ragazzi illudendoci che esso dipenda unicamente da decisioni prese dai “grandi poteri”.

Oggi sappiamo che, attraverso un’educazione consapevole alla sostenibilità, ognuno di noi lascia un’impronta ecologica dietro di sé, la stessa che indicherà il cammino ai nostri figli, per cui occorre scegliere con cura il percorso da intraprendere.