"La gentilezza come pane quotidiano"

Dott.ssa Barbara Sereni, Psicomotricista e Consulente Educativa

Dott.ssa Agnese Checchinato, Psicomotricista e Insegnante di massaggio infantile Shantala

Moltissimi sono gli autori o i personaggi di spicco che, nei secoli, hanno trattato il tema della gentilezza: da filosofi come Esopo, Platone, Epitteto e Seneca a scrittori come Dante Alighieri o Tolstoj e leader spirituali come Mahatma Gandhi a Madre Teresa di Calcutta: La lista potrebbe procedere oltre. Cosa aggiungere oltre a ciò che è già stato espresso da nomi tanto illustri? Non servono parole nuove per rimarcare quanto sia importante praticare la gentilezza quotidianamente, anche al giorno d’oggi, ma è fondamentale prendere coscienza di quanto ce ne sia bisogno, soprattutto in questo momento, nella nostra società.

 

Questo più che mai è il momento di dare importanza alle piccole cose, ad un gesto, uno sguardo, una frase che trasmetta gentilezza e positività. Le nuove regole che abbiamo dovuto imparare così in fretta, le distanze, le mascherine, le file, i turni, le “bolle” a scuola e tutte le nuove abitudini che hanno rivoluzionato la nostra vita da un anno a questa parte e hanno reso, talvolta, le giornate nervose e tristi.

Osservando la situazione da un altro punto di vista, però, ci accorgiamo che siamo stati costretti a cambiamenti verso pratiche virtuose, che ci hanno permesso di rivisitare vecchi atteggiamenti o abitudini radicatesi negli anni: ci accorgiamo di quanto fosse speciale ricevere un sorriso o un abbraccio e capiamo quanto sia essenziale non dare per scontato.

Possiamo quindi ricercare le stesse sensazioni positive attraverso il nostro atteggiamento e soprattutto mediante la gentilezza: bastano gesti semplici, come fermarsi per far passare qualcuno sulle strisce, salutare con parole gentili la cassiera del supermercato o ringraziare qualcuno che ci lascia passare per entrare in ascensore al suo posto.

Questi piccoli gesti, soprattutto fra sconosciuti, ci rendono tutti più umani e solidali in un momento in cui ciascuno di noi, in un modo o nell’altro è stato toccato da questo enorme imprevisto chiamato Covid-19. La gentilezza è, in positivo, qualcosa di estremamente contagioso e permette alle persone di rendere le situazioni più serene creando un’atmosfera più leggera e piacevole.

 

Questo atteggiamento, inoltre, non è fondamentale solo per noi stessi ma è importantissimo anche per i più piccoli che ci vedono affrontare di giorno in giorno gli imprevisti e le novità che si pongono quotidianamente. È essenziale trasmettere il valore della gentilezza ai bambini che ci osservano e da noi imparano la vita: un “grazie”, un “prego”, un gesto gentile verso un familiare, un parente o un vicino trasmettono sensazione di calore e sicurezza di cui tanto hanno bisogno.

La gentilezza si può manifestare in mille modi diversi: tra persone, quando ci si pone con atteggiamento accogliente e attivo; verso l’ambiente e gli animali, quando rispettiamo e ci prendiamo cura delle creature che ci circondano e della natura che ci ospita; verso gli oggetti e le cose, mostrando accortezza e responsabilità nel loro utilizzo, preservandone così la durata nel tempo.

 

Tutte queste variazioni sul tema spingono i bambini, naturalmente portati all’emulazione dell’adulto, a sviluppare comportamenti virtuosi di collaborazione e solidarietà che rendono la vita e le relazioni più piacevoli e solide. Per stimolare la gentilezza nei bambini si possono anche creare ed inventare dei giochi da svolgere in famiglia oppure in classe.

Ecco alcuni spunti:

- Gioco degli incarichi di bontà: la sera (a cena oppure quando i bimbi sono a letto, prima di leggere la storia della buona notte), si può pensare insieme a quali accortezze potrebbero scambiarsi i membri della famiglia il giorno seguente: fare una gentilezza alla mamma, al papà oppure ad uno dei fratelli. Si scrivono le idee e si prova a realizzarle il giorno successivo;

- Gioco delle parole gentili: ognuno prova a dire cosa gli piace dell’altro: i bimbi vengono stimolati a trovare caratteristiche positive nei familiari o nei compagni di classe;

-Il girotondo dell’amicizia: i bimbi in cerchio si passano la palla enunciando i lati positivi del compagno che riceve la palla. Finito il giro, si conclude il gioco con un bel girotondo, tenendosi per mano; Questi giochi stimolano l’iniziativa unendo pensiero, progettualità ed azione. Favoriscono la capacità di collaborazione, la propensione ad atteggiamenti gentili verso l’altro e vanno ad incrementare l’autostima perché ogni bimbo scopre aspetti positivi di sé.